L'elezione del Consigliere di Amministrazione dell'INdAM ha dato il seguente risultato:
1 Strickland Elisabetta 503
2 Terracini Susanna 455
Totale voti espressi 958
Schede bianche 63
Totale schede scrutinate 1021
Astenuti 22
Ringrazio tutti i colleghi che mi hanno incoraggiata, sostenuta e votata e tutti coloro che hanno contribuito alla discussione su questo blog. Auguro un buon lavoro ad Elisabetta Strickland ed ai neoeletti membri del Consiglio Scientifico.
Cordiali saluti a tutti,
Susanna Terracini
giovedì 7 luglio 2011
giovedì 30 giugno 2011
INdAM e Storia della Matematica
Segnalo nella pagina apposita, gli interventi di Ana Millan, Giorgio Israel, Alessandro Verra, con una mia risposta, sull'opportunità che l'INdAM sostenga la ricerca in Storia della Matematica
Colgo l'occasione per segnalare il sito in cui Alessandro Verra richiama l'attenzione su diversi importanti temi di discussione relativi alle possibili politiche dell'INdAM nel prossimo futuro.
Colgo l'occasione per segnalare il sito in cui Alessandro Verra richiama l'attenzione su diversi importanti temi di discussione relativi alle possibili politiche dell'INdAM nel prossimo futuro.
lunedì 27 giugno 2011
Cervelli in fuga
Un collega chiede se ci sono, a mio parere, dei passi concreti per richiamare i giovani matematici italiani fuggiti all'estero. Il problema è molto complesso e moltissimo dipende dalla politica di reclutamento del ministero. L'efficacia dell'azione dell'INdAM non può che essere parziale. Un'azione che l'INdAM deve rafforzare è quella delle borse post-doc che, a mio giudizio, dovrebbero aumentare in numero e in consistenza. Ci sono state nel passato delle borse INdAM senior di importo più elevato che secondo me sarebbe bene ripristinare.
Però è altrettanto importante l'aspetto morale: ho la convinzione che molti giovani brillanti abbandonino il nostro paese non soltanto per le incertezze economiche, ma perché in Italia non vengono riconosciuti i loro meriti e non si sentono partecipi di una vera competizione scientifica. La situazione è particolarmente difficile per coloro che conducono ricerche originali al di fuori delle scuole tradizionalmente radicata nel nostro paese. Credo che l'INdAM posso contribuire a migliorare l'ambiente introducendo dei meccanismi che premino realmente il merito nella ricerca. A questo proposito sono convinta che siano i giovani a dover giudicare i loro coetanei e che debba essere data loro la possibilità di gestire personalmente fondi di ricerca.
mercoledì 22 giugno 2011
Personale di ricerca e progetti bandiera
Nel suo lungo e interessante intervento, Vittorio Coti Zelati individua diversi problemi molto importanti. Ho ritenuto opportuno aggiungere due brevi di riflessioni.
Posizioni di ricerca/docenza all'INdAM. Personalmente ritengo che gli eventuali posti presso l'INdAM debbano avere un carattere temporaneo (con durata anche di qualche anno), così come avviene all'Università Europea a Fiesole e all'ICTP di Trieste. Formalmente, potrebbero prevedere una forma di distacco dall'Università di origine e di comando all'INdAM. Si tratterebbe, a mio avviso, di posizioni di prestigio, da assegnare come premio per meriti scientifici.
Partecipazione ai progetti bandiera. Leggiamo nell'intervento di Vittorio che la dotazione ordinaria dell'INdAM potrebbe essere in diminuzione, a causa della politica ministeriale che prevede di concentrare una parte consistente delle risorse su pochi progetti finalizzati (si veda il Piano Nazionale della Ricerca 2011-2013). Sappiamo che non ci sono progetti bandiera di matematica. La partecipazione dei matematici a qualcuno dei progetti bandiera è auspicabile, ma va perseguita con molta serietà e realismo, e deve interessare quelle sezioni di progetti compatibili con lo stato effettivo della ricerca matematica. A mio avviso, gli eventuali risultati ottenuti non dovranno venir valutati con un mero criterio economico (quanto denaro riescono a portare nelle casse dei matematici) ma anche rispetto alla ricaduta, in termini di beneficio culturale, sull'intera comunità matematica. Aggiungo una considerazione generale: credo che sia opportuno potenziare e sollecitare progetti di ricerca di tipo interdisciplinare (anche interni alla matematica stessa) con una forte componente teorica che stimolino l'interesse della comunità rispetto a nuovi problemi.
sabato 4 giugno 2011
Premessa
Le recenti linee guida della politica scientifica nazionale e internazionale stanno cambiando radicalmente le prospettive della ricerca e dell'alta formazione matematica in Italia. Le nuove regole della competizione per le risorse economiche impongono alla comunità dei matematici di imparare a pensare in modo più strategico, ad individuare obiettivi precisi e valutabili e a prestarsi ad un maggior confronto a livello nazionale e internazionale. In questo quadro, L'INdAM assolve due ruoli di carattere diverso: da una parte è l'unico istituto di ricerca che coinvolge per Statuto tutti i matematici italiani, dall'altra funge da agenzia nazionale di finanziamento della ricerca e dell'alta formazione. E' unica, sul piano nazionale, per entità di finanziamento ed è l'unica a coinvolgere direttamente nella sua gestione l'intera comunità dei matematici. Per le sue caratteristiche, L'INdAM è il luogo principale di elaborazione del disegno strategico e della valutazione della ricerca italiana del prossimo futuro. In questo periodo di rapida evoluzione, è fondamentale che i ricercatori delle giovani generazioni partecipino direttamente all'elaborazione e si confrontino in prima persona con le problematiche della gestione, della pianificazione strategica, della sua valutazione e delle decisioni che ne conseguono.
Funzioni e modalità di azione
Lo Statuto prevede che Il CdA sia formato da due soli membri, oltre al Presidente, di cui un esperto scientifico ed un esperto di alta amministrazione. D'altra parte, lo stesso Statuto stabilisce che al CdA vengano attribuiti poteri molto vasti, che lo rendono di fatto l'organo decisionale plenipotenziario dell'INdAM. A mio parere l'esponente scientifico nel CdA dovrà svolgere una funzione equilibratrice, operando in stretto contatto con il Consiglio scientifico e garantendo la trasparenza ed il flusso costante di informazioni. Dovrà inoltre rapportarsi quanto più possibile con l'intera comunità scientifica, portandone in CdA le esigenze, le criticità e le possibili proposte.
Valutazione
Per la molteplicità dei suoi ruoli e delle sue funzioni, allo stato attuale l'INdAM è difficilmente valutabile, come sottolineato anche dall'ultima relazione del comitato di valutazione. Se pure la sua funzione è insostituibile, una valutazione superficiale e poco critica del complesso delle attività dell'INdAM rischia, alla lunga, di indebolire la sua azione, e di renderla poco credibile. In generale, l'INdAM deve imparare a precisare molto chiaramente gli obiettivi delle sue iniziative, a porre dei limiti temporali alle stesse e utilizzare degli strumenti di valutazione effettivi.
Inoltre, nell'esercizio di tutte le sue funzioni, l'INdAM è chiamata a processi di selezione in ambito scientifico e, dunque, partecipa attivamente alla valutazione della ricerca e dei ricercatori in Italia. Va a sé che la valutazione debba tendere al riconoscimento delle aree (e dei singoli) di eccellenza ed utilizzare dei criteri credibili, trasparenti e costanti nel tempo. A mio avviso, l'INdAM dovrebbe coinvolgere nei comitati di selezione quei ricercatori italiani la cui eccellenza sia stata riconosciuta attraverso importanti riconoscimenti internazionali. Anche il coinvolgimento di esperti stranieri sarebbe auspicabile.
Se la valutazione dei propri obiettivi e risultati è un momento positivo insostituibile nell'attività di un ricercatore, altrettanto importante e formativa è la partecipazione attiva a tale processo. In particolare, i giovani italiani dovrebbero poter partecipare in prima persona alla selezione degli assegnisti ed quella per i premi ed i finanziamenti ai progetti di ricerca.
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