Interventi

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13 commenti:

  1. Ciro Ciliberto06 giugno, 2011

    Trovo il programma di Susanna Terracini interessante e appoggio la sua candidatura.
    L'impegno di ''volti nuovi'' e qualificati, in questa fase di cambiamento dell'INDAM, mi pare davvero essenziale. Vorre3i aggiungere una osservazione. In questo momento sono all'Istituto Mittag-Leffler di Stoccolma, dove sono stato invitato per un mese nell'ambito di un programma di geometria algebrica e applicazioni. Il fatto che i matematici italiani non possano godere di qualcosa che abbia una seppur lontana parentela con questa struttura da', a mio avviso, la misura del ''fiato corto'' che finora la nostra comunita' ha dimostrato su questo ed altri consimili punti e dell'inerzia conservativa che grava sulle nostre istituzioni di ricerca. Mi auguro che l'impegno di Susanna e di altri possa dare un contributo a cambiare questo stato di cose. Ciro Ciliberto

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  2. Condivido il pensiero di Ciro Ciliberto, che mi è stato espresso anche da diversi colleghi. Va ricordata l'esistenza del Centro De Giorgi a Pisa, con cui l'INdAM ha attivato una convenzione entro cui ha anche confinanziato alcuni periodi intensivi. Per esempio, si evince dai dati in rete che l'apporto dell'INdAM nel 2009 è stato dell'ordine di un ottavo dei finanziamenti ricevuti dal Centro.
    In generale, credo che l'impegno dell'INdAM per far sorgere e potenziare qualche Centro di Ricerca Matematica in Italia vada rafforzato. A mio avviso, questi Centri dovrebbero potersi servire del sostegno dell'INdAM anche al fine di intercettare altre fonti di finanziamento. Per esempio, i ricercatori potrebbero eleggerli come strutture di riferimento per i loro progetti di ricerca nazionali ed europei. In cambio, i Centri potrebbero offrire accoglienza ai ricercatori per le loro attività ed un parziale cofinanziamento INdAM, valido anche nel caso il progetto, pur approvato, non venisse finanziato. Ovviamente, la maggiore difficoltà nella realizzazione di un progetto di questo tipo consiste nel trovare una sede adeguata e uno zoccolo duro di finanziamento locale. Su questo punto l'intera comunità si dovrebbe mobilitare. Susanna Terracini

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  3. Vorrei esprimere il mio apprezzamento per la proposta di Susanna Terracini di coinvolgere i giovani ricercatori nella "gestione e pianificazione strategica". Purtroppo mi posso limitare ad un sostegno solo morale dato che i ricercatori non fanno parte dell'elettorato che designerà l'esponente scientifico nel CdA dell'Indam.

    Condivido inoltre quanto Susanna ha scritto nel blog in merito alla valutazione, invocando "criteri credibili, trasparenti e costanti nel tempo". Ho avuto negli ultimi due anni alcune esperienze dei progetti Gnampa. L'anno scorso un progetto coordinato da me e che coinvolgeva altri cinque giavani colleghi è stato finanziato: questo ci ha consentito di effettuare missioni in Italia e all'estero in un momento in cui non avevamo alcun finanziamento prin a disposizione e di invitare professori visitatori, con un esito molto proficuo. Posso dire dunque che il sostegno dell'Indam (attraverso il gruppo Gnampa) alla mia attività di ricerca dell'anno passato è stato cruciale e ritengo che il finanziamento dei progetti annuali da parte dello Gnampa sia di grande aiuto nell'incoraggiare l'iniziativa e l'intraprendenza dei giovani. Quest'anno invece ho partecipato ad un progetto presentato da un giovane collega del mio dipartimento che pero' non è stato finanziato; l'esito negativo della domanda di finanziamento è stato comunicato al proponente con un'e-mail che diceva semplicemente che il progetto non era stato finanziato, senza contenere alcun giudizio sul progetto, alcun punteggio, alcuna motivazione sul mancato finanziamento. Ci siamo chiesti le possibili cause del fallimento: l'argomento di ricerca non rientrava forse nelle linee che lo Gnampa ritiene strategiche? il progetto era troppo ambizioso? troppo poco? il cv dei proponenti non era ritenuto appropriato? eravamo troppo giovani? troppo vecchi? E' stato pubblicato sul sito dello Gnampa l'elenco dei progetti finanziati; credo che pero' che la pubblicazione di una graduatoria di tutti i progetti presentati con l'indicazione di punteggi attribuiti ai vari aspetti presi in considerazione dai valutatori (originalità, innovatività, cv dei proponenti, realizzabilità... faccio solo delle ipotesi perché il bando non conteneva indicazioni sui criteri se non un generico "progetti di piccole dimensioni che hanno per oggetto temi innovativi... particolare attenzione nella selezione a progetti di qualità e che coinvolgono esclusivamente giovani studiosi") sarebbe stata piu' trasparente.

    Appoggio quindi pienamente quanto Susanna ha scritto nel paragrafo "Valutazione" del suo blog; penso che il contributo che lei darebbe nel cda dell'Indam nel promuovere la trasparenza nella valutazione scientifica sarebbe fondamentale.

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  4. Massimo Bertolini14 giugno, 2011

    Sostengo volentieri la candidatura di Susanna Terracini per la sua autorevolezza scientifica. Trovo interessante l'idea di rivitalizzare le unita' di ricerca locali, in modo da aiutare l'INdAM a sostenere capillarmente la ricerca e favorire il coinvolgimento di tutta la comunita' matematica. A questo scopo, e' ovviamente importante promuovere tutti i settori della ricerca matematica, purche' di qualita'. Si pone dunque in evidenza anche il tema della valutazione. Condivido l'osservazione che i criteri debbano essere credibili, trasparenti e costanti nel tempo. La credibilita' si potra' ottenere anche facendo riferimento alle esperienze internazionali piu' avanzate. La trasparenza sara' facilitata da una comunicazione puntuale alla comunita' delle decisioni prese e dei criteri adottati.

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  5. Vittorio Coti Zelati20 giugno, 2011

    L'idea di Susanna di aprire un blog in cui pubblicizzare le sue idee in merito all'Indam, ed ascoltare gli eventuali commenti della comunità mi sembra molto positiva. Spero che tale desidero di comunicare le proprie idee e di confrontarsi con quelle della comunità venga recepito da chiunque si troverà all'interno degli organi dirigenti dell'Indam dopo questa tornata elettorale. Tale sforzo sarà altresì più importante visto la nuova struttura degli organi direttivi dell'Ente. Ritengo che tale comunicazione sia stata carente dal 2007 ad ora, periodo nel quale ho fatto parte del Comitato Direttivo dell'ente. Alcuni esempi: ho saputo solo dal documento di presentazione di Vincenzo Ancona in occasione di questa tornata elettorale che è già in fase di attuazione la partecipazione dell'Indam al progetto IGNITOR. Di tale progetto non si è mai discusso nel Direttivo, e non ho mai ricevuto alcuna informazione al riguardo. Sempre dal documento di presentazione di Ancona ho appreso che è stato appena approvato un regolamento del personale e che "gli aderenti ai Gruppi faranno ufficialmente parte del personale dell'INdAM ("personale associato"), analogamente a quanto avviene per l'INFN e l'INAF." Anche di questo fatto, di competenza del Consiglio di Amministrazione ma i cui effetti coinvolgeranno l'intera nostra comunità, nessuna comunicazione è stata fatta al Direttivo (spero che almeno i direttori dei Gruppi siano stati sentiti in merito). Il Direttivo non è stato consultato neppure in merito ai regolamenti elettorali. Un ulteriore esempio: il Direttivo ha deliberato in merito al Piano Triennale 2011-13 nella seduta del 24 febbraio 2011. Il Piano stesso è stato presentato al direttivo il 24 febbraio stesso. Personalmente mi sono astenuto ritenendo di non aver avuto tempo sufficiente per studiarlo. Auspico pertanto che tutti i prossimi organismi eletti lavorino collegialmente anche con i Direttori dei Gruppi nell'elaborazione della politica dell'Ente.

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  6. Vittorio Coti Zelati20 giugno, 2011

    Per quanto riguarda le attività dell'Indam, menzionerò solo quelle che su cui ho qualche osservazione da fare. Ciò non significa che le altre siano meno importanti.
    - i gruppi (che con il nuovo statuto sono divenuti uno dei fini dell'Indam, più che un mezzo per svolgere delle attività): sono stati rafforzati, con il voto unanime del Direttivo (almeno quando è stato richiesto, e cioè in occasione dell'aumento della loro dotazione rispetto al bilancio preventivo. Bilancio preventivo che non è stato discusso in Direttivo negli ultimi anni)
    - le borse per la triennale sono continuate come nel passato, quelle della magistrale sono state modificate. Le borse della magistrale vengono ora assegnate verso maggio/giugno agli studenti al termine del primo anno della magistrale. Ho proposte di studiare un meccanismo che permettesse di assegnare le borse prima dell'iscrizione alla magistrale, così da aiutare gli studenti desiderosi di cambiare sede, ma tale proposta non ha avuto seguito.
    - le borse post dottorali: in merito osservo che dal 2007 ad oggi gli assegni di ricerca non sono stati banditi con regolarità. Ho anche più volte lamentato il fatto che tali assegni di ricerca sono divenuti assegni di ricerca annuali, periodo che ritengo troppo corto, e all'importo minimo di legge. La mia opinione (espressa già nel documento che avevo elaborato quanto mi sono candidato a far parte dei 36 grandi elettori) è che l'Indam deve favorire la mobilità, nazionale ed internazionale, e che gli assegni di ricerca di questi importi e questa durata difficilmente servono a tale scopo. E' sintomatico di questo fatto che nessuno straniero ha usufruito di una borsa post dottorale dell'Indam in questo periodo. A tale scopo sarebbero state utili delle Borse Severi, ma dal 2007 ad oggi l'Indam non ne ha bandita alcuna su fondi propri. Le uniche borse di durata maggiore ed importo più competitivo sono state le due finanziate dalla Compagia di San Paolo e quella finanziata da Fondazione Roma Terzo Settore (e qui va ringraziata Elisabetta Strickland che nella ricerca di fondi aggiuntivi è stata particolarmente attiva).
    L'ottima novità per il prossimo quadriennio sono le borse del programma europeo COFUND, cofinanziate dalla Comunità Europea e ottenute grazie all'impegno di Vincenzo Ancona. Le prime saranno probabilmente assegnate quest'autunno e andranno finalmente a dotare l'Istituto di un programma di borse post dottorali esattamente mirato alla mobilità sia in entrata che in uscita come da me auspicato. Grazie ai finanziamenti ottenuti, sia dalle Comunità che dal Ministero, tali borse graveranno sul bilancio Indam per non più di 700.000 euro.
    - le borse di dottorato per gli studenti stranieri non sono state più bandite. Le domande erano poche, probabilmente anche a causa delle difficoltà di pubblicizzazione.
    - è stata interrotta l'esperienza della SAMI (Scuola per le Applicazioni della Matematica nell'Industria). Sicuramente la richiesta era limitata, forse anche perché si trattava di un master di primo livello, e gli interventi in questo campo vanno ripensati. Alcune proposte sono state avanzate, senza che si sia raggiunta alcuna decisione.

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  7. Vittorio Coti Zelati20 giugno, 2011

    - un'altra novità introdotta nel periodo in esame, e che invece valuto in modo negativo è la decisione che è stata assunta (a maggioranza), di dotare l'ente di personale di ricerca a tempo determinato e/o indeterminato. Ho sempre votato contro la proposta che l'ente si doti di personale di ricerca a tempo indeterminato (e di tale parere è anche il Comitato Interno di Valutazione, si veda il loro rapporto del 2009). Esistono già gli Istituti del CNR dotati di personale ricercatore stabile e credo che, una volta dotato di personale proprio, l'Indam perderebbe il suo carattere di istituto di ricerca di tutti i matematici. Sono invece favorevole a che l'Indam si adoperi per la creazione di un istituto di ricerca avanzato (nei vari piani triennali vengono citati a modello l'Institute for Advanced Studies, il Mathematical Science Research Institute, il MittagLeffler, etc.) a cui associare per periodi di tempo limitato ricercatori di diversa esperienza e competenza.
    - workshop, incontri e bimestri intensivi: qui l'attività è proseguita con alti e bassi, dovuti anche alla necessità di spostare gli incontri da Cortona (fortunatamente, o più precisamente grazie agli sforzi di Elisabetta Strickland, è stato possibile attivare una nuova convenzione con la Scuola Normale che ha riportato a Cortona gli incontri). Va anche segnalato che il numero di richieste da parte della comunità per workshop, incontri e bimestri intensivi non è molto elevata. La mia personale opinione è che gli interventi in questo campo, dell'Indam e dei Gruppi, vadano ripensati globalmente.

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  8. Vittorio Coti Zelati20 giugno, 2011

    Qualche parola, infine, sulla situazione economica dell'Indam. Il contributo ministeriale è aumentato in questo periodo di 334.000 euro (come si evince dal documento di presentazione di Vincenzo Ancona).
    Nel frattempo il costo del personale è passato da 349.990 euro per il 2006 (si veda PianoTriennale2007-09, pag 16) a 489.977 per il 2010 (si veda PianoTriennale2011-13, pag 18). E si prevede una spesa per il personale nel 2011 di 577.187 (si veda PianoTriennale2011-13, pag 19). Quindi l'aumento dei costi del personale nel periodo 2006-2010 ammonta a circa il 40% dell'aumento del contributo ministeriale. Desta anche qualche preoccupazione il fatto che il contributo ministeriale per il funzionamento messa a bilancio preventivo per il 2011 è di 2.262.623 (Bilancio Preventivo 2011, pag 1) contro i 2.517.154 relativi al 2010 (Bilancio Preventivo 2011, pag 1). Ragione di tale taglio e che parte dei fondi destinati agli enti di ricerca verranno distribuiti attraverso specifici progetti di ricerca, in particolare i progetti bandiera. Da qui l'importanza che l'Indam partecipi a questi progetti, e più in generale rende indispensabile la ricerca di ulteriori fonti di finanziamento.

    Tutti i documenti citati nel mio intervento possono essere scaricati dal sito dell'Indam alla pagina http://www.altamatematica.it/it/istituto

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  9. Trovo che il programma di Susanna Terracini sia interessante e sono pronto ad appoggiare la sua candidatura. Mi piacerebbe tuttavia - e questo finora non mi pare che sia emerso da parte di alcuno - che si facesse un chiaro riferimento alla necessità che l'Indam promuova anche delle iniziative rivolte alla cultura matematica, beninteso a un livello superiore e non divulgativo (non sarebbe compito di un simile ente). Il mondo matematico italiano da troppo tempo appare divaricato tra la ricerca matematica in senso stretto e l'interesse per la didattica, peraltro demandato ad altre istanze, come un ingombro di cui è utile si occupino "altri". La matematica italiana ha un'alta tradizione di cultura scientifica, filosofica e storica in cui hanno avuto un ruolo fondamentale personalità come Federigo Enriques, prima di tutti, e inoltre Guido Castelnuovo e Vito Volterra, per non dire di tanti altri. È davvero un peccato che questa tradizione si sia avvizzita. L'Indam dovrebbe farsi carico di promuovere lo sviluppo della cultura matematica, sia attraverso convegni che borse di studio e corsi specifici sull'argomento. In questo contesto, un ruolo centrale dovrebbe essere riservato alla storia della matematica. Finora l'idea che vi possa essere un corso superiore di storia nell'Indam e che vi possano essere borse di studio o ricerche specifiche di storia è stata fuori del panorama dell'Indam. A mio avviso questa mancanza di sensibilità dovrebbe cessare e spero che la candidatura di Susanna Terracini costituisca un'apertura in tal senso.

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  10. Cara Susanna,
    apprezzo molto la tua idea di presentare la tua candidatura anche attraverso un blog.Vorrei chiederti se pensi che nella strategia culturale dell'Indam ci deva essere spazio per la Storia della matematica, un settore di ricerca che ha una tradizione di alto livello in Italia e che, se non è sostenuto, rischia di scomparire. Un segnale da parte dell'Indam avrebbe sicuramente valore nell'indicare che la laurea e il dottorato in matematica deve promuovere studiosi di punta, aperti alle richieste anche applicative, ma capaci di sostenere il ruolo della matematica nella cultura.
    Ana Millán Gasca

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  11. Confesso di non avere esaminato il problema in precedenza, di non conoscerne la storia, e mi scuso in anticipo per la superficialità della mia risposta.

    La mia personale opinione è che l'INdAM debba sostenere tutta la ricerca matematica di qualità e pertanto non vedo motivo perché la Storia della Matematica debba essere discriminata, visto che concorre con le altre discipline alla costruzione del corpo del pensiero matematico. La riflessione storica non dovrebbe mancare in una comunità che voglia scegliere con autonomia e autodeterminazione il proprio sentiero scientifico e che voglia proporlo con sicurezza al resto della società civile.
    Vedo però alcune questione distinte: una buona parte degli interventi dell'INdAM passa attraverso le attività dei Gruppi Nazionali, e osservo che in questi non c'è nessuno spazio dedicato espressamente alla Storia della Matematica, (gli storici sono sparsi
    fra le diverse sezioni dei gruppi). Mi pare che a questa discriminazione si possa cercare di rimediare e rimbalzo a Israel e Millan la questione sul come si possa fare. Insisto, tuttavia, sulla necessità di pervenire ad una valutazione seria di tutti i settori della ricerca matematica, per evitare spiacevoli "lottizzazioni" e premiare, almeno un po', il merito. Un'altra parte delle azioni dell'INdAM normalmente va in appoggio a progetti di ricerca specifici, spesso transnazionali, oppure al finanziamento di periodi tematici. Qui sono i ricercatori
    stessi a proporre attività e progetti. Osservo infine che, salvo pochi casi di borse di studio in cofinanziamento, le borse INdAM non sono mai state dedicate ad un tema specifico di ricerca, tradizione che ritengo opportuno mantenere.

    Susanna Terracini

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  12. Cara Susanna,
    grazie per la disponibilità che ci sembra del tutto soddisfacente e quindi siamo pronti a votarti. Il fatto che la storia non figuri dipende dalla strutturazione per Gruppi Nazionali la quale rappresenta un'eredità dei vecchi Gruppi Nazionali di ricerca del CNR. Infatti questa strutturazione fu creata per surrogare la soppressione di questi ultimi e quindi sarebbe stato più ragionevole abbandonarla ed essere un po' più innovativi. Questo sarebbe andato incontro alla tua giusta insistenza sulla necessità di premiare il merito ed evitare "lottizzazioni", oltretutto basate su suddivisioni troppo rigide e che si possono rivelare culturalmente sclerotiche. Proprio perché non c'è alcuna necessità di creare altri settori compartimentati e chiusi in sé, non è un male a priori che la storia della matematica possa essere dispersa in tutto l'INdAM. Non crediamo tanto alle soluzioni burocratiche e di principio, quanto alla disponibilità e apertura culturale: se questa c'è e se c'è la disponibilità a considerare questo settore come parte della ricerca matematica - come tu dici - il problema non sussiste. Va superata in modo netto la schizofrenia - alquanto ipocrita e di comodo, per essere franchi - per cui, da un lato, si includevano nella presentazione della produzione scientifica dell'Indam anche tutti i lavori degli storici della matematica e, dall'altro lato, uno storico della matematica si trovava in difficoltà ad aderire all'INdAM perché non si sapeva a quale gruppo doveva afferire. Un tempo l'adesione degli storici era ristretta al gruppo algebro-geometrico, il che era francamente assurdo per una persona che magari si occupava di storia della fisica-matematica, ed era nella logica della "riserva indiana". Pertanto, ci sembra che il problema sia semplicemente quello di superare dichiaratamente ed esplicitamente qualsiasi forma di preclusione a priori, consentendo l'adesione degli storici a qualsiasi gruppo (più vicino alle tematiche delle loro ricerche), e ammettendo a priori la possibilità di concedere borse senza limitazioni di temi, proprio come tu dici. Un buon segnale sarebbe anche quello di accendere qualche corso di storia specialistico. Ovviamente tutto questo dovrebbe ricadere sotto la lente della valutazione che, come sappiamo, deve evitare rozzi parametri bibliometrici per affidarsi soprattutto al giudizio di esperti indipendenti. Inutile dire che anche per la storia della matematica questo è perfettamente possibile.

    Ana Millán e Giorgio Israel

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  13. Intervengo sul tema delle relazioni, da intensificare, tra la Storia della Matematica e l' INdAM perche' lo considero un tema particolarmente importante ed inoltre un esempio che servira' a misurare, nel prossimo quadriennio, la capacita' dell' Istituto Nazionale d' Alta Matematica di intercettare le molte e diverse anime e scuole di grande qualita' presenti nella ricerca matematica italiana. A questo proposito sappiamo tutti che il quadro della nostra ricerca matematica e' di notevolissimo livello internazionale e che le sue punte di eccellenza sono particolarmente numerose. In particolare la ricchezza di scuole e di cultura matematica presenti in tale quadro va ben oltre il main stream delle scuole maggiori. Per questi motivi, se mi posso permettere di andare oltre il tema che mi sono proposto, io credo che il rinnovamento scientifico e culturale dell' INdAM potra' realizzarsi soltanto se tutta la ricerca di alta qualita', che in campo matematico e' cosi' forte in Italia, potra' contribuire alla vita dell' Istituto e partecipare alle attivita' dei suoi gruppi di ricerca. Per quanto riguarda la Storia della Matematica condivido e accolgo quanto e' stato scritto da alcuni amici storici su questo blog. Non sono peraltro nuovo a questo discorso. Ana Gasca fa parte dei miei colleghi di dipartimento e sa bene che se ne e' parlato piu' volte, con lei ed anche con diversi altri colleghi ed amici che lavorano nel campo della Storia della Matematica o nei settori collegati della diffusione della cultura matematica e della divulgazione scientifica. Poiche' credo che la mia posizione sia nota, concludo con alcune osservazioni piu' contingenti su quanto andrebbe fatto nell' immediato futuro rispetto al problema posto.
    Innanzitutto a me sembra di poter osservare che qui si tratta anche di uscire da una posizione di attesa. Nel recente passato, forse per rassegnazione o forse per scetticismo, le relazioni scientifiche tra l' INdAM e la ricerca in Storia della Matematica non sempre hanno ricevuto tutto l' impulso che avrebbero meritato. Mi sembra tuttavia che le forze per segnare un punto di svolta di queste relazioni ci siano da entrambe le sponde e particolarmente oggi. In particolare mi sembra che un buon numero di coloro che potranno far parte del prossimo gruppo direttivo dell' INdAM siano sensibili a tale problema e intendano affrontarlo. Si trattera' dunque di unire le forze e di individuare obiettivi puntuali e progetti effettivi sui quali cominciare alavorare. Si trattera' di seguire un approccio molto pragmatico e concreto, simile a quello che mi sembra sottinteso alle considerazioni svolte da Giorgio Israel in questo blog.

    A margine di questo intervento lancio una piccola idea che mi piacerebbe vedere trasformata in un progetto e realizzata. L' INdAM e', come dicono alcuni, la casa di tutti coloro che fanno ricerca matematica sul serio. Mi piacerebbe, pensando alle tradizioni della nostra matematica, che presso l' INdAM ci fosse, o si costituisse, un: Archivio Nazionale d' Alta Matematica.......
    Chissa' in quale futuro, chissa' se e' possibile...chissa se e' sensato... Grazie per l' attenzione,

    Sandro Verra

    PS Sono anche io candidato, non per il Consiglio di Amministrazione ma per il Consiglio Scientifico, e ringrazio quindi particolarmente la collega candidata Susanna Terracini per l' ospitalita' e per avere realizzato questo utile strumento di discussione.

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