Per Statuto, l’INdAM è l’Istituto nazionale della matematica italiana: ha dunque, per sua definizione, una dimensione nazionale. E' necessario che abbia una sede centrale funzionale. Tuttavia, a mio avviso, è altrettanto importante operare per la rivitalizzazione delle unità di ricerca territoriali e favorire la loro aggregazione in consorzi dotati di sedi appropriate e di autonomia progettuale e gestionale, dove si svolgano attività di formazione avanzata mirata (seminari permanenti, periodi intensivi, corsi avanzati) comuni a più sedi universitarie e dell'Istituto stesso. Aggregarsi su base territoriale metterebbe la comunità matematica nelle condizione di intercettare più facilmente i finanziamenti da enti pubblici e privati a carattere locale che molto spesso esistono, ma non sono alla portata del singolo o di piccoli gruppi di ricercatori.
Eviterei di moltiplicare le sedi e le spese gestionali, penserei alla possibilita' che "attività di formazione avanzata mirata (seminari permanenti, periodi intensivi, corsi avanzati) comuni a più sedi universitarie" siano finanziate includendo i costi organizzativi (ad esempio il pagamento di lavoro aggiuntivo al personale di una struttura universitaria per lavori di segreteria), ma si appoggino alle strutture delle sedi universitarie esistenti. Anche perché moltiplicando le iniziative e dislocandole in sedi ulteriori si rischia di rendere più difficile la partecipazione.
RispondiEliminaM. Assunta Pozio
Secondo me le unità territoriali INdAM e i loro consorzi devono necessariamente appoggiarsi a strutture universitarie. L'INdAM parteciperebbe finanziandone un complesso di attività in comune, dopo averne valutato i progetti.
RispondiEliminaSusanna Terracini