giovedì 30 giugno 2011

INdAM e Storia della Matematica

Segnalo nella pagina apposita,  gli interventi di Ana Millan, Giorgio Israel, Alessandro Verra, con una mia risposta, sull'opportunità che l'INdAM sostenga la ricerca in Storia della Matematica

Colgo l'occasione per segnalare il sito in cui Alessandro Verra richiama l'attenzione su diversi importanti temi di discussione relativi alle possibili politiche dell'INdAM nel prossimo futuro.

lunedì 27 giugno 2011

Cervelli in fuga

Un collega chiede se ci sono, a mio parere, dei passi concreti per richiamare i giovani matematici italiani fuggiti all'estero. Il problema è molto complesso e moltissimo dipende dalla politica di reclutamento del ministero. L'efficacia dell'azione dell'INdAM non può che essere parziale. Un'azione che l'INdAM deve rafforzare è quella delle borse post-doc che, a mio giudizio, dovrebbero aumentare in numero e in consistenza. Ci sono state nel passato delle borse INdAM senior di importo più elevato che secondo me sarebbe bene ripristinare. 
Però è altrettanto importante l'aspetto morale: ho la convinzione che  molti giovani brillanti abbandonino il nostro paese non soltanto per le incertezze economiche, ma perché in Italia non vengono riconosciuti i loro meriti e non si sentono partecipi di una vera competizione scientifica. La situazione è particolarmente difficile per coloro che conducono ricerche originali al di fuori delle scuole tradizionalmente radicata nel nostro paese. Credo che l'INdAM posso contribuire a migliorare l'ambiente introducendo dei meccanismi che premino realmente il merito nella ricerca. A questo proposito sono convinta che siano i giovani a dover giudicare i loro coetanei e che debba essere data loro la possibilità di gestire personalmente fondi di ricerca.

mercoledì 22 giugno 2011

Personale di ricerca e progetti bandiera

Nel suo lungo e interessante intervento, Vittorio Coti Zelati individua diversi problemi molto importanti. Ho ritenuto opportuno aggiungere due brevi di riflessioni.

Posizioni di ricerca/docenza all'INdAM.  Personalmente ritengo che gli eventuali posti presso l'INdAM debbano avere un carattere temporaneo (con durata anche di qualche anno), così come avviene all'Università Europea a Fiesole e all'ICTP di Trieste. Formalmente, potrebbero prevedere una forma di distacco dall'Università di origine e di comando all'INdAM. Si tratterebbe, a mio avviso, di posizioni di prestigio, da assegnare come premio per meriti scientifici.

Partecipazione ai progetti bandiera.  Leggiamo nell'intervento di Vittorio che la dotazione ordinaria dell'INdAM potrebbe essere in diminuzione, a causa della politica ministeriale che prevede di concentrare una parte  consistente delle risorse su pochi progetti finalizzati (si veda il Piano Nazionale della Ricerca 2011-2013). Sappiamo che non ci sono progetti bandiera di matematica. La partecipazione dei matematici a qualcuno dei progetti bandiera  è auspicabile, ma va perseguita con molta serietà e realismo, e deve interessare quelle sezioni di progetti compatibili con lo stato effettivo  della ricerca matematica. A mio avviso, gli eventuali risultati ottenuti non dovranno venir valutati con un mero criterio economico (quanto denaro riescono a portare nelle casse dei matematici) ma anche rispetto alla ricaduta, in termini di beneficio culturale, sull'intera comunità matematica.  Aggiungo una considerazione generale: credo che sia opportuno potenziare e sollecitare progetti di ricerca di tipo interdisciplinare (anche interni alla matematica stessa) con una forte componente teorica che stimolino l'interesse della comunità rispetto a nuovi problemi. 

sabato 4 giugno 2011

Premessa

Le recenti linee guida della politica scientifica nazionale e internazionale stanno cambiando radicalmente le prospettive della ricerca e dell'alta formazione matematica in Italia. Le nuove regole della competizione per le risorse economiche impongono alla comunità dei matematici di imparare a pensare in modo più strategico, ad individuare obiettivi precisi e valutabili e a prestarsi ad un maggior confronto a livello nazionale e internazionale. In questo quadro, L'INdAM assolve due ruoli di carattere diverso: da una parte è l'unico istituto di ricerca che coinvolge per Statuto tutti i matematici italiani, dall'altra funge da agenzia nazionale di finanziamento della ricerca e dell'alta formazione. E' unica, sul piano nazionale, per entità di finanziamento ed è l'unica a coinvolgere direttamente nella sua gestione l'intera comunità dei matematici. Per le sue caratteristiche, L'INdAM è il luogo principale di elaborazione del disegno strategico e della valutazione della ricerca italiana del prossimo futuro. In questo periodo di rapida evoluzione, è fondamentale che i ricercatori delle giovani generazioni partecipino direttamente all'elaborazione e si confrontino in prima persona con le problematiche della gestione, della pianificazione strategica, della sua valutazione e delle decisioni che ne conseguono.

Funzioni e modalità di azione

Lo Statuto prevede che Il CdA sia formato da due soli membri, oltre al Presidente, di cui un esperto scientifico ed un esperto di alta amministrazione. D'altra parte, lo stesso Statuto stabilisce che al CdA vengano attribuiti poteri molto vasti, che lo rendono di fatto l'organo decisionale plenipotenziario dell'INdAM. A mio parere l'esponente scientifico nel CdA dovrà svolgere una funzione equilibratrice, operando in stretto contatto con il Consiglio scientifico e garantendo la trasparenza ed il flusso costante di informazioni. Dovrà inoltre rapportarsi quanto più possibile con l'intera comunità scientifica, portandone in CdA le esigenze, le criticità e le possibili proposte.

Valutazione

Per la molteplicità dei suoi ruoli e delle sue funzioni, allo stato attuale l'INdAM è difficilmente valutabile, come sottolineato anche dall'ultima relazione del comitato di valutazione. Se pure la sua funzione è insostituibile, una valutazione superficiale e poco critica del complesso delle attività dell'INdAM rischia, alla lunga, di indebolire la sua azione, e di renderla poco credibile. In generale, l'INdAM deve imparare a precisare molto chiaramente gli obiettivi delle sue iniziative, a porre dei limiti temporali alle stesse e utilizzare degli strumenti di valutazione effettivi.
Inoltre, nell'esercizio di tutte le sue funzioni, l'INdAM è chiamata a processi di selezione in ambito scientifico e, dunque, partecipa attivamente alla valutazione della ricerca e dei ricercatori in Italia. Va a sé che la valutazione debba tendere al riconoscimento delle aree (e dei singoli) di eccellenza ed utilizzare dei criteri credibili, trasparenti e costanti nel tempo. A mio avviso, l'INdAM dovrebbe coinvolgere nei comitati di selezione quei ricercatori italiani la cui eccellenza sia stata riconosciuta attraverso importanti riconoscimenti internazionali. Anche il coinvolgimento di esperti stranieri sarebbe auspicabile.
Se la valutazione dei propri obiettivi e risultati è un momento positivo insostituibile nell'attività di un ricercatore, altrettanto importante e formativa è la partecipazione attiva a tale processo. In particolare, i giovani italiani dovrebbero poter partecipare in prima persona alla selezione degli assegnisti ed quella per i premi ed i finanziamenti ai progetti di ricerca.

Istituto e Unità di Ricerca

Per Statuto, l’INdAM è l’Istituto nazionale della matematica italiana: ha dunque, per sua definizione, una dimensione nazionale. E' necessario che abbia una sede centrale funzionale. Tuttavia, a mio avviso, è altrettanto importante operare per la rivitalizzazione delle unità di ricerca territoriali e favorire la loro aggregazione in consorzi dotati di sedi appropriate e di autonomia progettuale e gestionale, dove si svolgano attività di formazione avanzata mirata (seminari permanenti, periodi intensivi, corsi avanzati) comuni a più sedi universitarie e dell'Istituto stesso. Aggregarsi su base territoriale metterebbe la comunità matematica nelle condizione di intercettare più facilmente i finanziamenti da enti pubblici e privati a carattere locale che molto spesso esistono, ma non sono alla portata del singolo o di piccoli gruppi di ricercatori.

Finanziamenti alla ricerca

Credo che si debbano potenziare gli interventi per favorire la partecipazione della comunità italiana alla competizione per i finanziamenti regionali, nazionali e internazionali. Come noto, la lotta per accedere al finanziamento delle ricerche sta diventando sempre più accesa. L'attuale tendenza verso una politica scientifica “di eccellenza”, contestualmente alla diminuzione dell'entità complessiva degli investimenti economici nella ricerca, hanno prodotto l'effetto di rendere sempre più difficile l'accesso ai finanziamenti. E' da temere che la scarsa probabilità di successo possa scoraggiare la presentazione di progetti. Inoltre, la politica corrente, sia a livello nazionale che internazionale, privilegia grandi progetti strategici finalizzati a specifiche esigenze applicative, che offrono scarse possibilità di partecipazione per i matematici. Si possono pensare diverse azioni, sia all'interno dei Gruppi Nazionali che al di fuori, fra cui:
  • il finanziamento parziale dei progetti valutati positivamente a livello nazionale o europeo (PRIN, ERC grants, FIRB) ma non ammessi al finanziamento;
  • la promozione del merito, in particolare fra i giovani tramite sovvenzioni speciali erogate come premio per risultati di particolare rilevanza, articoli pubblicati sulle riviste più prestigiose, per inviti presso istituzioni rinomate;
  • azioni mirate a favorire l'aggregazione dei matematici sia su base scientifica che su base territoriale tramite il cofinanziamento di unità locali che possano proporsi per il finanziamento (pubblico o privato) locale e intercettare e rendere fruibili altre eventuali sorgenti di finanziamento.

Formazione Universitaria

A mio avviso, l'azione dell'INdAM a sostegno dell'alta matematica nei percorsi formativi dovrebbe esprimersi su diversi fronti. Un novità importante è stata introdotta dalle recenti norme ministeriali che regolano il funzionamento delle Università e dei Corsi di studio, che sono specificatamente mirate alla riduzione dell'offerta formativa. Probabilmente, le singole sedi dovranno concentrare la loro offerta sulla stessa rosa di corsi di base, diminuendo quella dei corsi specialistici (mi riferisco in particolare al livello di laurea Magistrale). L'Università è il luogo principale dove si elabora la nuova conoscenza: se non la si insegna direttamente agli studenti, questa elaborazione non entra nella società e si perde, vanificando il nostro lavoro. Intravvedo il rischio che l'impoverimento culturale dei curricula ponga un serio ostacolo all'avvicinamento degli studenti agli argomenti specialistici di interesse nella attuale ricerca matematica. Affinché non si rinunci ad un offerta didattica di livello avanzato, L'INdAM dovrà rafforzare la sua azione, favorendo l'organizzazione di corsi e percorsi specialistici comuni a più sedi universitarie, fruibili sia dagli studenti del Dottorato che da quelli della Laurea Magistrale già orientati verso la ricerca. Queste azioni potrebbero avvenire anche in sinergia con le scuole matematiche estive operanti in Italia (con le quali già esistono delle convenzioni e consorzi) e con le unità territoriali INdAM.

Assegni di Ricerca e Borse di studio

La situazione a livello nazionale delle borse post-dottorali è molto delicata. La mancata erogazione dei PRIN e la scarsità dei fondi alle Università, insieme alle nuove problematiche legate all'attuazione della riforma Gelmini stanno causando un momentaneo ma pericoloso blocco dei bandi per assegni universitari. Gli effetti si vedono nell'intensificazione del fenomeno della massiccia fuga all'estero dei migliori giovani italiani. La meritoria azione dell'INdAM (entro e fuori dai progetti europei COFUND e POSTDOC-JUNIOR) dovrebbe venire rapidamente potenziata per dar luogo ad una massa critica di borse che rappresentino una risorsa consistente e stabile entro il sistema della ricerca matematica italiana. L'entità degli assegni dovrebbe essere tale da renderli confrontabili con le borse post-doc degli altri paesi europei ed appetibili anche dai giovani ricercatori stranieri. Nel panorama italiano gli assegni INdAM svolgono un ruolo essenziale anche perché sono fra i pochissimi a prevedere una vera e propria competizione nazionale e ad attirare candidature anche dall'estero. Perché le borse INdAM mantengano un carattere di prestigio, occorre che le candidature vengano selezionate con criteri molto severi e da una commissione altamente qualificata.